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Pala di Bartolomeo Litterini raffigurante la Trinità che incorona la vergine nella Chiesa parrocchiale di Santa Margherita in Valzurio (Bergamo)


Chiesa parrocchiale di Santa Margherita in Valzurio
La chiesa parrocchiale di Valzurio ottiene l’autonomia dalla parrocchia di Clusone all’inizio del 1500 contemporaneamente a quella di Nasolino ed infatti si ritiene che la prima visita pastorala alla comunità fu quella del vescovo Vittore Soranzo, coadiutore del Cardinal Bembo, avvenuta, si pensa, nel 1546 allorché venne consacrata la chiesa parrocchiale di Nasolino. L’edificio è una costruzione irregolare ma si presenta bene inserita nell’ambiente e presenta un ampio portico che si sviluppa su due lati dell’edificio con eleganti colonnette in pietra locale.

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L’ingresso principale e costituito da un bel portale settecentesco in pietra sagomata sormontato da uno stemma in marmo bianco fiancheggiato da due angioli e porta inciso il detto latino “non ore orando solo”. Il portale laterale è molto più antico e reca la data del 1511. L’interno della chiesa è costituito da una breve aula a volta con il presbiterio a pianta ottagonale. L’ancona in stucco racchiude la pala raffigurante la Vergine Maria con il Bambino e ai lati la patrona Santa Margherita e Sant’Antonio abate. Molto belle e degne di nota le statue lignee a fianco che rappresentano: San Rocco e San Sebastiano, sono sculture fantoniane come risulta da una nota di commissione del 1 gennaio 1777. Il quadro dei santi è di buona fattura, tanto che qualcuno lo attribuisce a Gerolamo da Santa Croce, ma venne seriamente deturpato da successive ridipinture. Nella tazza è dipinta la gloria di Santa Margherita e nei pennacchi i quattro evangelisti; si può dire che siano stati rifatti a nuovo nel 1953 dai fratelli Manini insieme con la decorazione di tutto l’interno. L’altare maggiore di stile neoclassico è di parecchio più recente, databile verso la metà del XIX secolo. L’altare dei morti è in legno ed è sovrastato dalla pala di Bartolomeo Litterini che la dipinse nel 1719 raffigurante la Trinità che incorona la Vergine con ai lati San Giuseppe e San Bernardino da Siena da un lato, e dall’altro l’angelo che libera le anime del purgatorio raffigurate alla base del quadro. Il vero gioiello dela chiesa è l’altare della Madonna del Rosario; è opera dei Fantoni in marmo policromo con ancheli adoranti, le statue di San Domenico e di Santa Caterina da Siena e un grazioso medaglione nel paliotto raffigura la fuga in Egitto. Nella nicchia al centro è alloggiata la statue della Vergine del Rosario pure questa fantoniana. Nella stessa cappella ai lati, in nicchie, vi sono le statue di Santa Margherita e di Sant’Antonio da Padova. La volta della navata porta il dipinto della Annunciazione della Vergine. Sopra il portale di ingresso è istallato l’organo fabbricato dai Perolini di Villa d’Ogna nel 1839. Il campanile, situato a sinistra dell’edificio, è fatto in pietra locale e porta incisa la data del 1637 e fu sopraelevato di una campata nel 1961. Le tre campane furono fuse a Crema dai Crespi nel 1823 e furono consacrate del vescovo Pietro Mola nello stesso anno.

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Oltressenda_Alta





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